PARASONNIE:

SONNAMBULISMO

E' una delle disfunzioni legate al sonno caratterizzato da una sequenza di comportamenti automatici che si verificano nella prima metà della notte, quindi durante gli stadi 3 e 4 (a onde lente). Un individuo può camminare,vestirsi, parlare e addirittura guidare sembrando sveglio ma trovandosi invece in uno stato di coscienza ristretto (come una sorta di trance), infatti non si percepiscono stimoli esterni e non ci si ricorda dell'accaduto. Di solito esordisce durante l'infanzia e non è considerato una psicopatologia, mentre nell'adulto si associa a personalità disturbate.

PAVOR NOCTURNUS (TERRORE NOTTURNO)

E' un disturbo che può verificarsi episodicamente e non riguarda la fase REM. Consiste in brutti risvegli accompagnati da forte angoscia, pianto, urla e allucinazioni visive. La componente emotiva risulta molto intensa. La durata è massimo di 10 minuti, colpisce prevalentemente l'età infantile (anche se non è considerata una psicopatologia) e si verifica spesso dopo febbre o carenza di sonno. Può essere accompagnata da sonnambulismo ed enuresi notturna, nell'adulto invece può verificarsi in condizioni di ansia cronica.

ENURESI NOTTURNA 

Tipico nei bambini per i quali risulta difficile (a volte impossibile) controllare la fuoriuscita dell'urina. Può considerarsi normale entro i 6/7 anni ed anomalo successivamente; in questo ultimo caso, si dovrebbero indagare le possibili cause siano esse organiche o psicologiche (traumi, cambiamenti etc.) anche se apparentemente banali.

INCUBI NOTTURNI

Disturbo che avviene in sonno REM ed è caratterizzato da sogni inquietanti, immagini ed emozioni collegate talmente forti da far svegliare il soggetto. A differenza del Pavor nocturnus, il sogno o meglio l'incubo, si ricorda. Le costanti sono :ansia, tachicardia, sudorazione e paura.

SIDS (SINDROME DELLA MORTE IMPROVVISA DEL NEONATO)

Apnea dovuta ad una riduzione dell'attività neuronale del tronco encefalico (il quale è deputato anche alla respirazione). Disturbo tipico dei neonati che senza apparente ragione muoiono improvvisamente durante il sonno. Il 70 % di questi decessi avviene nelle prime ore del mattino.

BRUXISMO (Vedere articolo già presente in questo articolo)

APNEE NOTTURNE

Scaturisce dal rilassamento progressivo del diaframma, della gola, dei muscoli del torace o da problematiche neurologiche in merito al tronco encefalico. Comporta la cessazione o il rallentamento della respirazione creando così la sensazione di soffocamento, infatti ci si sveglia ansimando e boccheggiando come se mancasse l'aria. E' un fenomeno che dura pochi secondi ma può ripetersi moltissime volte durante la notte e ciò fa si che non si riesca a riposare tranquillamente e sufficientemente portando l'individuo in una condizione instabile e di affaticamento in stato di veglia.

RUSSAMENTO IDEOPATICO

Ostruzione delle vie aeree dovute al rilassamento muscolare della gola. Può avere cause diverse tra cui l'obesità, adenoidi o tonsille ingrossate, una semplice influenza, una rinite allergica.

(Questi ultimi 2 disturbi di solito non sono associabili direttamente a disturbi mentali, piuttosto a problematiche strutturali o circostanziali).

 

INSONNIA (IPOSONNIA)

L'insonnia è uno stato di insoddisfazione per quanto riguarda la durata ma soprattutto l'intensità del sonno. E' in effetti una sensazione soggettiva di insufficiente riposo (chiamata anche errata percezione dello stato di sonno in quanto si tende a sovrastimare il disagio). Alcuni soggetti, pur dormendo poche ore, si sentono comunque riposate perchè le esigenze legate al sonno (e non solo) variano da persona a persona. Si considera quindi un disturbo vero e proprio quando l'insonnia causa disagi nella vita di tutti i giorni e reali problemi mentali e/o fisici ; l'insonnia può rappresentare un sintomo di psicopatologia essendo spesso una conseguenza di un disturbo psichiatrico.

Può considerarsi “TRANSITORIA” (o di adattamento) e a breve termine se si verifica in determinate condizioni e persiste per un periodo limitato nel tempo (al max 1 mese): prima di un evento ritenuto particolarmente importante(esame, colloquio di lavoro), cambiamenti ambientali, l'arrivo di una bella o brutta notizia ma soprattutto come conseguenza di eventi significativi nella vita di un individuo (lutto o malattia di una persona cara, divorzio ..). Quasi sempre l'origine è emotiva. L'insonnia protratta nel tempo (più di un anno) può assumere carattere cronico e quindi si ritiene rischiosa perchè può trasformarsi in un disturbo dell'umore se non addirittura in un disturbo psichiatrico. Inoltre può subentrare il cosiddetto “circolo vizioso” ovvero il solo pensiero di affrontare la successiva notte senza riuscire a dormire, genera ansia e agitazione che aggravano ulteriormente la situazione.

L'insonnia può essere PRECOCE nel caso in cui si ha una difficoltà nell'addormentarsi. Può verificarsi in soggetti affetti da malattie organiche (ad es. Corea di Huntington), da patologie funzionali (stato depressivo e/o maniacale), ma può trovare la sua insorgenza in soggetti sani ma (come detto in precedenza) in presenza di particolari condizioni (stress, modifiche delle abitudini, assunzione di sostanze eccitanti, sospensione di alcuni tipi di farmaci etc.).

L'insonnia è da ritenersi TARDIVA quando pur addormentandosi normalmente il soggetto ha frequenti risvegli durante la notte e un precoce risveglio mattutino. Le cause anche in questo caso possono essere di origine psichica (ad es. depressione maggiore), organica (stati doloranti, gastriti, problemi cardiovascolari, polmonari.....) o ambientali. Se coesistono difficoltà nell'addormentamento, risvegli notturni e precoci risvegli si parla di INSONNIA GENERALIZZATA.

 

IPERSONNIE

Al contrario dell' iposonnia, sono caratterizzate da una durata maggiore del sonno notturno e da sonnolenza diurna. Le cause sono prevalentemente organiche (sonnolenza da mestruazioni, narcolessia, ipertiroidismo, sostanze come alcool, antistaminici....) psichiatriche o ambientali (alcune depressioni, disturbi del sonno-veglia). Le ipersonnie continue sono causate da tumori, intossicazioni o infezioni del sistema nervoso centrale.

 

STRESS E SONNO

Lo stress è una risposta biologica di difesa dell'organismo a uno o più stimoli detti “stressor” (stimoli fisici, psicosociali, biologici). Tale risposta è quindi una fase normale e positiva (eustress) in quanto permette ad ogni essere umano (e non solo) di adattarsi. I problemi sorgono quando lo stress da adattamento si trasforma in vero e proprio esaurimento in cui si verifica il crollo delle difese e l'incapacità dell'individuo ad affrontare nuovi agenti stressogeni; questa condizione, che diventa una vera e propria malattia, si presenta quando non c'è più il semplice processo “stimolo-risposta-eliminazione dello stimolo” ma quando l'esposizione agli stressori perdura nel tempo. Per capire come tutto ciò possa influenzare il sonno, si devono valutare gli effetti bio-chimici derivanti dallo stress.

Vi è l'attivazione del sistema simpatico (che durante il sonno solitamente si blocca favorendo l'attività parasimpatica) a causa dell'ormone CRH (corticotropina, prodotto dall'ipotalamo) la cui funzione di neurotrasmettitore genera ansia e paura; di conseguenza tale stato di attivazione rende difficile dormire, oppure compromette la qualità del sonno (minore sonno profondo, maggiori le fasi di sonno leggero in cui si verificano diversi risvegli).

(CRH->GLUCOCORTICOIDI->IPOFISI->ACTH->SURRENE->CORTISOLO O “ORMONE DELLO STRESS”)

Anche in questo caso si può innestare il cosiddetto “circolo vizioso”, ovvero la mancanza di sonno o la sua inferiore qualità dovuta allo stress può a sua volta alimentare tale condizione e può causare problemi di apprendimento e di memoria.

In situazioni di stress non modificabili, alcuni individui possono presentare disturbi comportamentali e psichici (ansia, irritabilità...) oppure prevalentemente psicosomatici che comportano alterazioni neurovegetative e disordini funzionali organici. Queste alterazioni insieme a quelle neuroendocrine possono avere conseguenze sul metabolismo e sul sistema immunitario. Di fatto, la cronicità delle condizioni di stress può procurare ulcere, asma, colite ed altre serie patologie.

 

RIMEDI NATURALI E STRATEGIE PER MIGLIORARE IL SONNO

Ricordo sempre che va prima esclusa ogni origine di tipo organico quindi è necessario, in caso di disturbi del sonno ricorrenti e che si protraggono nel tempo, rivolgersi al proprio medico e nel caso ad un neurologo. Per quanto riguarda la causa psicologica ovviamente ci si rivolgerà ad un esperto di tale materia per valutare ed affrontare il disagio; a volte basta un breve percorso per capire ed imparare a gestire al meglio le problematiche sottostanti i disturbi legati al sonno. In determinati casi, può essere funzionale l'intervento di entrambi gli specialisti (ad esempio nel caso di un soggetto affetto da neoplasia che slatentizza disagi sino a quel punto sconosciuti o ne fa comparire di nuovi).

Comunque ci sono dei piccoli accorgimenti che si possono prendere in considerazione per incentivare e conservare un buon sonno.

- Innanzitutto la cura della stessa camera in cui si dorme la quale dovrà essere silenziosa,con una giusta temperatura,buia e senza stimoli particolarmente eccitanti (tv e dispositivi digitali le cui luci azzurre stimolano il cervello informandolo erroneamente)

- Quando è possibile,evitare orari irregolari e cercare di rispettare gli stessi orari di sonno e di veglia

- Seguire un'alimentazione sana ed evitare di mangiare tardi la sera escludendo sostanze eccitanti (caffè,tè,alcol che altera la qualità del sonno pur inducendolo inizialmente); non fumare perchè la nicotina è anch'essa una sostanza stimolante.

- Ascoltare in sottofondo una musica rilassante (se questa tende a conciliare il sonno)

- Eventualmente fare esercizi di respirazione,yoga,training autogeno rilassamento muscolare progressivo

- Evitare pisolini pomeridiani per sopperire al sonno perduto, o eventualmente gestirli in modo da non interferire sul sonno notturno successivo

- Fare letture rilassanti

- Prima di addormentarsi cercare di fare pensieri positivi e sereni, evitare di focalizzarsi su problemi o situazioni negative avvenute durante il giorno (tanto non si risolvono e non si modificano mentre si dorme!)

 

RIMEDI FLOREALI E NON SOLO

Se non si riscontrano cause primarie prettamente organiche e si considerano i disturbi derivanti da cause psicologiche, si potrà optare per una terapia floriterapica piuttosto che farmacologica. Anche in questo caso, non ci sono fiori (di Bach o altri) che siano “mirati” ad indurre lo stato di sonno così come sembra accadere con alcuni psicofarmaci. Bisogna indagare, caso per caso, ciò che è alla base del disturbo (ansia, depressione, stress,....) e che si manifesta attraverso determinati disordini; possono presentarsi anche problematiche transitorie dovute a cambiamenti o a situazioni particolari.

Quindi mi limiterò ad accennarne qualcuno: ad esempio si può considerare CHERRY PLUM in caso di particolare tensione fisica e mentale, oppure IMPATIENTS in caso di iperattività mentale, OLIVE spesso considerato il fiore del sonno per eccellenza pur avendo la funzione primaria di tonico, ASPEN per chi soffre di paure ignote (soprattutto nei bambini che ad es. hanno paura dell'uomo nero) e così via.

Per quanto riguarda i Fiori Australiani, CROWEA risulta essere utile in casi di insonnia dovuta ad ansia, BLACK- EYED- SUSAN in caso di situazioni stressanti, per il sonnambulismo RED LILY e SUNDEW.

Solitamente viene consigliata una combinazione di più fiori, perchè non sempre la causa dei disturbi è unica. Inoltre, entrambe le tipologie floreali possono essere assunte contemporaneamente, tale interazione può incrementarne l'efficacia.

E' molto utilizzata in disagi di questo tipo la MELATONINA (vedere articolo in questo sito). L'ormone CHR descritto prima influenza la ghiandola pineale che secerne la melatonia. Io consiglio per esperienza personale e professionale quella della NATUR, in gocce da assumere sotto la lingua.

Può essere utile anche la fitoterapia con infusi specifici e l'utilizzo di oli essenziali come la lavanda, qualche goccia di questa sul cuscino o in un bagno caldo prima di coricarsi procura rilassamento psico-fisico (risulta funzionale anche per i bambini particolarmente vivaci).

Dal punto di vista simbolico, il sonno può rappresentare il contatto con la parte “oscura” quindi l'inconscio in cui predominano pulsioni, emozioni non accettate e spesso rimosse (secondo Freud infatti, i sogni ne sono l'espressione). Quindi i disturbi del sonno, soprattutto l'insonnia, avrebbero la funzione di evitare di entrare in contatto con questa parte sconosciuta e temuta.

 

Bibliografia – "Psicopatologia generale" Giovanni Colombo, c.e Cleup – "Psicologia Biologica" Mark R. Rosenzweig, Arnold L. Leiman, S. Marc Breedlove c.e.Ambrosiana