STRESS DA RIENTRO, DISTURBI AFFETTIVI STAGIONALI (DAS), RIMEDI NATURALI

 

"Le barche nel porto sono al sicuro, ma non per questo sono state costruite" W.S.

 

Ebbene si, il temuto ma scontato rientro dalle vacanze per molti è già avvenuto, per altri sta per arrivare, ma ciò che si rileva è che comunque porta con sè un rifiuto iniziale e conseguenze per quanto riguarda la sfera psichica e fisica.

Se è vero che "staccare" dalla solita quotidianità è utile e necessario, è altrettanto vero che ciò può comportare i cosiddetti effetti collaterali. Si può andare incontro infatti a disagi, causati da variazioni dei ritmi circadiani e delle abitudini, che si incrementano maggiormente quando il soggiorno vacanziero risulta più prolungato (in effetti in questo caso si ha la possibilità di adattarsi meglio e per più tempo alla nuova condizione).

Soprattutto chi proviene da una metropoli, si adegua ad uno stile di vita completamente differente.. meno caotico, meno frenetico. Il ritmo sonno/veglia può variare (non esistono sveglie, perlomeno non obbligate!), l' orario dei pasti spesso è diverso come può esserlo anche la tipologia di alimentazione, nonchè la loro durata e la loro frequenza (non si hanno limiti particolari, scadenze etc.). Che si faccia una vacanza "movimentata" o nel più totale relax, il ritorno a casa è quasi sempre generatore di stress.

Si deve anche tenere in considerazione il fatto che il rientro può proiettare una persona alla solita routine di vita che, per certi versi, può assumere il significato di "stabilità", ma può anche coincidere con un nuovo inizio; questo può riguardare la situazione lavorativa, un nuovo anno scolastico, o comunque un qualsiasi cambiamento con le annesse incertezze... basti pensare ad es. a ragazzi che devono affrontare un test di ammissione all'Università oppure ad una famiglia che si appresta ad "accompagnare" un figlio ad un nuovo ciclo scolastico, se non il primo... con le relative conseguenze di organizzazione e in alcuni casi di "distacco". Così' come per coloro che associano alle vacanze il ritorno al proprio luogo di origine e quindi ai propri familiari lontani e che sono costretti a lasciare al termine del periodo estivo. I cambiamenti insomma, anche se voluti e positivi, comportano una certa dose di insicurezza e di stress.

Quindi, oltre all'abbandono di una vita diversa dalla solita, si può andare incontro a vere e proprie situazioni ansiogene che, pur facenti parte del quotidiano, in questa circostanza tendono ad amplificarsi ulteriormente. Oltre ai fattori psicosociali stressanti, ciò che risulta essere più condizionante è che tutto ciò combacia con la variazione stagionale o comunque con il suo approssimarsi. Di fatto, solitamente il ritorno alle "vecchie" o "nuove" abitudini coincide con la fine dell'estate, quindi meno luce solare (minore acquisizione di Vitamina D responsabile anch'essa degli sbalzi umorali) e di conseguenza la comparsa sovente dei Disturbi Affettivi Stagionali DAS o secondo l'acronimo inglese SAD ovvero Seasonal Affective Disorder.

DAS (o anche depressione d'estate, depressione stagionale, depressione d'inverno..) è appunto un disturbo stagionale che si manifesta in specifici intervalli di tempo nell'arco dell'anno. Solitamente si presenta con l'arrivo dell'autunno o dell'inverno (ad es. nel periodo che precede ed accoglie le vacanze natalizie). I sintomi dei DAS possono manifestarsi attraverso malumore, tristezza, difficoltà di svegliarsi la mattina o insonnia, nausea, perdita o aumento eccessivo dell'appetito, disturbi gastro-intestinali, ansia, irritabilità.

Quindi... MINORE LUCE SOLARE -> AUMENTO DEI LIVELLI DI SERT (trasportatore della Serotonina/5-HT) con corrispondente DIMINUZIONE DI TALE NEUROTRASMETTITORE (detto anche ormone del buonumore) responsabile degli stati depressivi.

Allo stesso tempo, causa la presenza maggiore di buio, la Ghiandola Pineale secerne maggior quantità di Melatonina (vedi articolo) che porta sonnolenza e letargia.

In concomitanza può presentarsi anche una sintomatologia tipica dei Disturbi da Attacco di Panico o DAP (vedi articolo nel sito).

COSA FARE?

In questi casi consiglio sempre ai miei pazienti un supporto floriterapico che risulta essere davvero utile in casi come questi. Quando il rientro viene vissuto in modo traumatico un ottimo rimedio è rappresentato da Star of Bethlehem. Lo stesso è di fatto un cambiamento e quindi si può consigliare Walnut o Bottlebrush (se si utilizzano anche i fiori Australiani); se ci si sente stanchi, spossati per la ripresa si può indicare Olive. Inoltre in casi di ansia da prestazione o d'esame, per l'inizio di un nuovo percorso lavorativo o scolastico, si possono associare altri rimedi floreali ai precedenti.

Stare il più possibile all'aria aperta e socializzare!

Un'eventuale supporto può essere dato dall'assunzione di Vitamina D, della stessa Serotonina o dell' Iperico MA ATTENZIONE SOTTO VALUTAZIONE E CONSIGLIO MEDICO!!!

Va chiarito che se sono presenti altre dinamiche più "profonde", crisi vere e proprie da rientro o per eventuali cambiamenti inerenti però a situazioni pregresse che non sono state affrontate e metabolizzate e perdurano nel tempo, si consiglia di consultare uno specialista. Per quanto riguarda i DAP, si rimanda all' articolo presente in questo sito.

L'IMPORTANTE E' NON SCORAGGIARSI MAI !! PIUTTOSTO ... CHIEDETE UN AIUTO!