IPERTENSIONE E SIGNIFICATO PSICOSOMATICO

 

"Non avere paura delle ombre, significano solamente che c'è della luce che splende lì vicino"

Ruth Renkel

 

La pressione arteriosa è la forza esercitata sulle pareti delle arterie dela sangue che scorre al loro interno. La pressione dipende dal ritmo e dalla forza di contrazione del cuore, dalla quantità di sangue e dalla resistenza che i vasi sanguigni (arterie,arteriole,capillari) oppongono al sangue.

I valori non sono costanti ma oscillano continuamente in relazione alle variazioni del flusso di sangue a loro volta correlate alla funzione di pompa del cuore.

La pressione viene definita da 2 indici: il primo corrisponde alla p. massima (o sistolica) ovvero la massima pressione registrabile nelle arterie durante le sistole, il secondo indice corrisponde alla p. minima (o diastolica) ed esprime appunto la minima pressione durante le diastole.

La pressione subisce numerose oscillazioni nell'arco della giornata nello stesso individuo (ad es. valori più bassi nelle prime ore del mattino, valori più alti verso sera ecc.), inoltre alcune fluttuazioni possono dipendere da vari fattori: dall'attività fisica, dalla temperatura, dal sesso, dall'età (tende ad aumentare con l'età a causa della maggiore rigidità dei vasi arteriosi) e da tensioni psichiche.

 

VALORI DI RIFERIMENTO (mmHg):

 

VALORI NORMALI inferiori a 140/90

VALORI OTTIMALI inferiori a 120/80

IPERTENSIONE LIEVE 140-159/90-99

IPERTENSIONE MODERATA 160-179/100-109

IPERTENSIONE GRAVE uguale o maggiore a 180/110

IPOTENSIONE LIEVE 90-99/65-69

IPOTENSIONE MODERATA 80-89/60-64

IPOTENSIONE GRAVE uguale o minore a 80/60

 

L'IPERTENSIONE

L'ipertensione arteriosa è l'eccessiva pressione (anomala) con cui il cuore pompa il sangue nell'aorta e quindi in tutto l'organismo. Per essere considerata tale, l'ipertensione deve presentarsi in modo costante.

In una certa misura, può essere ereditaria, rendendo dunque alcune persone più esposte di altre rispetto ai disturbi cardiovascolari, può avere origini organiche (5%) quindi dovuta a malattie del sistema endocrino (ipofisi, ghiandole surrenali,tiroide) da malattie renali.

Può essere determinata da un cattivo e costante stile di vita: una alimentazione ricca di grassi di origine animale e di colesterolo, fumo, sedentarietà, assenza di esercizio fisico e da stress, ansia e disagi psicologici. Facilita l'insorgere di arteriosclerosi ovvero l'indurimento delle arterie (tale irrigidimento a sua volta può portare la pressione a livelli alti), infarto e ictus.

Purtroppo l'ipertensione viene definita il "killer silenzioso" perchè non si avvertono i sintomi se non nel momento in cui si hanno picchi improvvisi che provocano cefalea, disturbi visivi e senso di stordimento o nel peggiore dei casi quando si verifica un evento letale.

 

IL SIGNIFICATO PSICOSOMATICO

Come già accennato, l'origine dell'ipertensione può essere organica o psicologica, nel secondo caso si può ricondurre ad una inibizione degli impulsi aggressivi.

"L'attacco aggressivo" (che prevede una progettazione mentale e quindi una modificazione neurovegetativa e un'attività muscolare) subisce un arresto nella seconda fase, originando così la sindrome nei soggetti predisposti ad alterazioni vasomotorie. Tale atteggiamento è un "controllo" o "iper-controllo" delle proprie emozioni negandole (si attribuisce all'esterno la propria ansia non riconosciuta o la si maschera), razionalizzandole o addirittura banalizzandole (un problema effettivamente importante viene sminuito con frasi del tipo "Ma si... passerà").

Di conseguenza cosa succede: per controllare la realtà in modo "ossessivo", il cervello ha bisogno di maggiore ossigeno e di energia quindi il cuore deve pompare il sangue con forza maggiore (da qui l'aumento di pressione); nei soggetti ipertesi questa condizione non risulta più una normale reazione agli stimoli ma diventa una costante.

Questa tipologia di agito è radicato nella persona sin dall'infanzia, soprattutto se ci sono state separazioni o perdite precoci, carenze affettive, condizioni psico-sociali difficili, improvvisi cambiamenti o eventi traumatici che hanno fatto sentire il bambino in situazione di "pericolo"; sono i classici soggetti cresciuti troppo in fretta a causa di una richiesta ambientale anche implicita.

Di fatto, a livello fisiologico, gli eventi vissuti possono modificare i valori della pressione, questa aumenta in uno stato di tensione, rabbia, eccitazione sessuale, lotta e diminuisce in uno stato di tranquillità e protezione.

L'iperteso solitamente è sempre attivo perchè così evita di abbassare le difese, di lasciarsi andare e quindi liberare le sue emozioni. Paradossalmente deve "fare" per difendersi dalla propria interiorità, dalle proprie emozioni, le quali si controllerebbero a fatica.

Chi soffre di ipertensione è una persona sanguigna, passionale che accumula tensione fino a farla scaricare in modo sproporzionato; ha solo bisogno di capire che può lasciarsi andare senza alcun problema e che può condividere la propria sfera emotiva con altri. Una volta che tale "rigidità" si sblocca, ci si può sentire più liberi perchè ci si rende conto che non è poi così necessario tantomeno utile confinare le proprie emozioni in modo esasperante.

 

CONSIGLI

- Riconoscere questi automatismi e diventare più flessibili

- Diventare a volte parte passiva invece che attiva e quindi stare a guardare senza intervenire (agire)

- Impare quindi a lasciarsi andare ed esprimere emozioni e sentimenti - Delegare anche ad altri una parte di responsabilità

- Evitare di occuparsi solo ed esclusivamente dei problemi altrui (atteggiamento iperattivo e curioso)

- Non rinunciare alla sessualità: l'eros non è solo una "scarica" fisiologica ma un condividere con l'altro fantasie,tempo... è un vero e proprio coinvolgimento di se stessi, un ritrovarsi.

- Stimoli e piaceri nuovi, dare spazio a fantasie ed emozioni

 

TERAPIE NATURALI

* innazitutto, consultare un medico ed escludere ogni possibile origine organica*

 

FIORI DI BACH: Agrimony e Rock Water

ESSENZE FLOREALI AUSTRALIANE: Crowea, Five Corners (ideali per gli stati d'ansia), Mountain Devil

OMEOPATIA: Glonoinum

FITOTERAPIA: Aglio (magari in combinazione con il Biancospino)

(ovviamente questi sono considerati i rimedi "base", sarebbe opportuno consultare uno specialista per capire le dinamiche che hanno causato il problema e avere quindi maggiori informazioni per una terapia mirata e soprattutto, considerando l'unicità di ogni essere umano, soggettiva)

PSICOTERAPIA

TRAINING AUTOGENO

Da non sottovalutare: un'alimentazione corretta e un costante esercizio fisico, (da prediligere il nuoto, la bicicletta, passeggiate che al contrario della pesistica, non tendono ad aumentare la pressione arteriosa).